AFRICA 2013
Precisely from September to December, I decided to do something I had been desire for a long time.
Packing my bag and joining volunteers in Tanzania at “The Forever Angels Orphanage”
Volunteering also has always been my biggest desire, it’s art for me because is beautiful to help others, it is like fill the void of my heart.
I was volunteers to babysit toddlers and a maximum of 6 years old children.
I could not stop capturing their face, full of happiness even without anything, we should learn a lot from them.
Our physical presence was enough for them, they didn’t care about anything else.
I cannot tell if it was easy, but it was an experience that fulfills my life.
The exhaustion of these days was reward with their smile.
At the time I was the only boy and all the children called me Dad, a very strong emotion.
The hardest thing was to greet them but with the awareness and the desire to meet again one day.
I went to help them, but at the end, they were helped me.
I continue the journey of Africa looking for African culture.
The Serengeti and Ngorongoro parks were two fundamental stop to get to it.
I think everyone needs to travel alone to get to real experience of African dessert.
Africa turn me speechless because it is true beyond my expectation.
Africa is sensation, a sensation that must be lived, not narrate.
AFRICA 2013
Precisamente da settembre a dicembre di quest’anno, ho deciso di fare qualcosa che desideravo da tempo.
Faccio la valigia e mi unisco ai volontari in Tanzania al “The Forever Angels Orphanage”.
Il volontariato è sempre stato il più grande dei miei desideri, per me è arte, perché è bello aiutare gli altri, è come riempire il vuoto del mio cuore.
Mi sono offerto volontario per aiutare i bambini appena nati, fino all’età di 6 anni.
Non riuscivo a smettere di catturare il loro volto, pieno di felicità nonostante quel poco che avevano; avremmo molto da imparare da loro.
A loro bastava la nostra presenza fisica, non interessava altro.
Non so dire se è stato facile, ma è stata un’esperienza che mi ha riempito la vita.
La stanchezza di quei giorni è stata ripagata con il loro sorriso.
In quel periodo ero l’unico ragazzo e tutti i bambini mi chiamavano papà, un’emozione fortissima. La cosa più dura è stata salutarli, seppur con la consapevolezza e la voglia di ritrovarsi un giorno.
Sono andato lì con l’idea di aiutarli, ma alla fine sono stati loro ad aiutare me.
Continuo il viaggio in Africa, alla ricerca della cultura africana.
Il parco del Serengeti e del Ngorongoro sono state due tappe fondamentali in relazione a questi incontri ed a questo viaggio.
Penso che tutti dovrebbero viaggiare da soli per sperimentare la vera essenza del deserto africano. .
L’ Africa mi lascia senza parole, poiché va oltre le mie aspettative.
L’Africa è sensazione, un’emozione che va vissuta, non raccontata.